Giornata Mondiale del Coming Out
Oggi è il giorno giusto per fare il tuo coming out. Con un amico, con i tuoi genitori, con la tua squadra di basket. Ogni giorno è quello giusto per essere chi si è, ma ancora di più lo è oggi.
E’ la Giornata Mondiale del Coming out, celebrata in tutto il mondo proprio ogni 11 ottobre.
Per molte persone è il giorno più bello dell’anno, per alcune addirittura è il giorno più bello della vita.
Perchè è il giorno in cui ci si riconosce, ci si accetta, ci si accoglie e ci si sceglie. Per quello che si è e non per chi altri/e vorrebbero che fossimo.
E’ il giorno della riscoperta di sè, della rinascita – spesso dolorosa e faticosa. E non senza conseguenze.
Perchè il coming out è il punto di non ritorno. C’è un prima e un dopo e le cose non sono più le stesse, dopo.
L’ha provato sulla propria pelle, ad esempio, Timothy Kurek che volle fingersi gay per capire che cosa significasse esserlo. Lui che veniva da una famiglia molto religiosa volle provare a stare dall’altra parte della barricata.
Ma è sempre un bene fare coming out? Se per la maggior parte delle situazioni è una vera e propria nuova vita, in alcuni casi non è positivo di per sè. Almeno, alcuni sostengono questo.
Varia a seconda dell’ambiente in cui ci si trova, inteso sia come luogo fisico che sociale, il tipo di risorse su cui si può contare in caso di difficoltà, una rete di sostegno psicologico ed economico, se occorre.
GENITORI CHE AMANO VERAMENTE
Ci sono genitori e genitrici che fanno fatica ad accettare un figlio gay o una figlia lesbica. O un* figli* non conforming.
Ci sono genitori e genitrici che pur facendo fatica vanno oltre perchè “loro” sono più importanti di tutto. Delle dicerie dei vicini di casa, dei commenti dei parenti, delle battute dei colleghi di lavoro, della cattiveria di tanti e degli insulti di molti. Dell’ignoranza che regna sovrana e di chi predica amore ma razzola odio.
Voglio condividere ancora una volta il bellissimo spot preparato da AGEDO – Amici e Genitori di omosessuali, associazione nazionale nata anni fa. Lo spot parla della difficoltà per mamme e papà di accettare il coming out di figli e figlie ma anche dell’immenso amore che ha permesso a loro di superare imbarazzo e vergogna e aprire le braccia ai loro cari.
DA NON DIMENTICARE
Essere selettivi e scegliere con cura con chi fare coming out è un vantaggio, non è necessario parlare di sè con qualunque persona faccia parte della tua vita: stai donando qualcosa di te molto prezioso ed è importante che la persona a cui lo doni sappia il valore di quello che è per te e quello che significa per la tua intera vita. Stai donando una parte indispensabile di Te, proprio di Te.
Non c’è un tempo giusto per chiunque. C’è il tempo giusto per TE.
Prenditi allora il tuo tempo, pianifica con cura dove, come, quando, con chi, cosa dire, cosa fare. Immagina come starai mentre lo fai, cosa proverai, quali parole più adatte, come starai dopo. Immagina tutto e scegli Te. Perchè tu sei la persona più importante della tua vita e se ti vergogni di te sarà difficile anche per loro aiutarti ad essere chi sei veramente.
condivido punto per punto, anche se a volte credo sia necessario distaccarsi (mentalmente e/o praticamente) dal contesto in cui si vive, soprattutto in alcune realtà
Puoi spiegare meglio Valeria cosa intendi?