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Appunti dal Convegno “Io sono, Io scorro” su identità intersex, trans, lesbica e gay

Written by Dr. Paola Biondi

Si è svolta a Roma il 13 e 14 maggio (2011) la seconda edizione del Convegno Internazionale “Io sono, Io scorro”, presso la Facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università “La Sapienza”, su identità intersex, trans, lesbica e gay.

Il convegno è stato interamente organizzato e autofinanziato da studenti, studentesse, giovani psicologi. Inoltre, grazie a notevoli sforzi economici ed a libere offerte dei partecipanti, è riuscito a garantire il servizio di interpretariato in lingua dei segni italiana (LIS), per permettere la più larga partecipazione.

Questo convegno segna un ottimo inizio di tutti gli eventi culturali dell’Euro Pride, programmati per i giorni tra l’1 e il 12 giugno a Roma.

Vista l’ampiezza dei contributi e la vastità degli argomenti, sarebbe impossibile riassumerli tutti in questo articolo, anche se meriterebbero di essere condivisi in questa sede.

Innanzitutto, va sottolineato l’impegno, la professionalità e l’attenta sensibilità di tutte le persone della segreteria organizzativa, meritevoli di aver reso il convegno un evento unico, interessante, ottimamente preparato e gestito, a fronte di tante difficoltà organizzative ed economiche.

Gli autori ed autrici intervenuti hanno mantenuto alto il livello di attenzione del pubblico e l’interesse della platea per i temi toccati.

Molti gli spunti di riflessione:

  • La sessualità umana è complessa e tutti gli umani – di tutti i generi e orientamenti sessuali – siamo naturali.
  • Il modo in cui leggiamo la natura è figlio dei tempi e della cultura in cui viviamo. Il contesto culturale fa la differenza nel diverso grado di accettazione delle sessualità, transessualismi e delle omosessualità.
  • Il sistema dicotomico di genere maschio/femmina  è abbandonato: maschile e femminile sono punti nello spazio multidimensionale, nel continuum delle diverse identità.
  • In ambito giuridico, attualmente le leggi italiane non favoriscono la visione moderna e comprensiva della sessualità umana, ma c’è aria di cambiamento. Il diritto “scorre” verso un’interpretazione più giusta delle leggi, dove omosessuali e transessuali sono riconosciuti pieni cittadini e non sudditi.
  • Non si sceglie di essere gay, lesbiche o transessuali. Come ricercatori in campo psicologico, stiamo attenti a non confondere eziologia (“Perchè è gay?”) con eziopatogenesi (“Cosa è andato storto?”)
  • Perchè si studiano le persone omosessuali e non quelle omofobe? Visto il peso della società omofoba nello sviluppo dell’omofobia interiorizzata, con danni gravi o irreparabili soprattutto per gli adolescenti, si ribadisce la necessità di cambiare focus: su chi offende e discrimina, piuttosto che su chi è offeso e discriminato.
  • Non esistono indicatori secondo i quali la genitorialità etero sia migliore di quella omosessuale.
  • La genitorialità risiede nel legame di amore e di accudimento, nella responsabilità affettiva, non necessariamente nella generatività o nel legame genetico.
  • Ogni persona ha diritto alla salute, cioè, al benessere fisico, psichico e sociale. Tutte le persone hanno diritto a stare bene, indipendentemente dalle forme della loro identità e dal loro orientamento sessuale.

Peccato per chi non c’era 🙂 Noi siamo state/i contenti di esserci e ci saremo anche il prossimo anno!

A cura delle dott.sse Ilaria Peter Patrioli e Paola Biondi

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