Mi scrive Stefania, una mamma preoccupata perchè la figlia, preadolescente, le ha confessato di avere una “simpatia” particolare per un’altra ragazza.
Questo il testo integrale della sua lettera di cui mi ha dato il permesso di pubblicazione, aggiungendo “Spero di contribuire, se pur in minima parte, ad aiutare altri genitori che si trovano nella mia stessa situazione.” Il grassetto è mio per evidenziare alcuni passaggi che ritengo importanti.
“Gentile Dottoressa, sono la mamma di una meravigliosa ragazzina di 14 anni che adoro! Ma come tutti gli adolescenti sta vivendo un momento un po’ complicato ed io mi sento molto PREOCCUPATA!!!!!!.
L’anno scorso ho scoperto che mia figlia (allora 13enne) aveva un’attrazione per le ragazze. Praticamente è iniziato tutto con una ragazzina che frequentava il suo stesso gruppo sportivo. Successivamente ha iniziato ad avere una “simpatia” per una ragazza del nostro stesso quartiere dove viviamo.
Mio marito ed io abbiamo parlato con nostra figlia di questo e lei inizialmente negava tutto, poi, alla fine, ha ammesso di avere una simpatia per la ragazza in questione.
Noi le abbiamo spiegato che è normale avere dei momenti di confusione rispetto alle scelte sessuali e che soltanto quando sarà più grande potrà capire quali saranno i suoi orientamenti, l’abbiamo rassicurata sul fatto che noi le vorremo sempre bene qualunque sarà la decisione che prenderà da adulta ma le abbiamo detto che non doveva più frequentare quella ragazza perchè averebbe potuto pentirsi di una scelta troppo avventata.
Naturalmente lei ha reagito malissimo, non mangiava più, stava sempre nella sua camera a piangere … così abbiamo deciso di non proseguire con quel divieto troppo categorico.
Mio marito ed io ci siamo preoccupati ed anche spaventati perchè ci sembrava troppo presto per una “relazione omosessuale”.
Ci siamo rivolti a due psicologhe le quali ci hanno detto entrambe che non avremmo dovuto vietare in modo categorico la frequentazione tra le 2 ragazze altrimenti si sarebbero innescati sensi di colpa e problemi psicologici per il loro futuro. Chiaramente ci hanno consigliato di monitorare molto attentamente la situazione e ci hanno spiegato che in adolescenza a volte si possono attraversare dei momenti di “confusione” rispetto all’identità sessuale.
E’ trascorso un anno, mia figlia da qualche mese sostiene che adesso sono “solo amiche” ma noi non sappiamo se crederle oppure no ….anzi penso che abbiano una “relazione” che camuffano da amicizia. Ogni tanto affronto l’argomento ma sento una grande chiusura, mentre si confida di più sugli altri argomenti.
Ultimamente nostra figlia ha avuto una simpatia per un ragazzino di qualche anno più grande di lei ma adesso è già passato tutto, come vede non è facile …. Ovviamente noi non la incoraggiamo a frequentare dei ragazzi per forza, anzi le consigliamo di avere amiche e amici e di godersi questi anni di spensieratezza ma lei non sembra cogliere i nostri consigli.
Mio marito, da un po’ di tempo, dice che abbiamo sbagliato a non vietare in modo categorico la frequentazione tra le due ragazze, sostiene che forse la linea della durezza avrebbe aiutato anche nostra figlia a capire meglio quello che le sta succedendo. La nostra grande preoccupazione è che ci sembra troppo presto per vivere direttamente un’esperienza così forte! Naturalmente, fra qualche anno, quando sarà più matura, se continuerà ad essere attratta dalle ragazze, noi certamente non la ostacoleremo, anzi, rispetteremo le sue scelte e la accetteremo comunque perchè la amiamo.
A mia volta ho molti dubbi sulla linea della durezza e così, ormai abbastanza spesso, mio marito ed io discutiamo animatamente sull’argomento naturalmente non davanti a nostra figlia ma tutto questo non ci sta aiutando. Molto frequentemente ci accusiamo a vicenda di errori che abbiamo commesso, insomma è un periodo molto difficile e soprattutto non stiamo vedendo una via d’uscita.
Le chiedo gentilmente di prendere in considerazione questa mia e-mail affinchè io e mio marito possiamo capire quale strada è meglio percorrere!
Noi amiamo profondamente nostra figlia e vorremmo soltanto aiutarla a crescere nel modo migliore preservandola, se è possibile, da esperienze “troppo forti” per la sua età!
Ringraziando, vi porgo i miei più cordiali saluti.
Stefania”
Questa la mia risposta a cui è seguita una ulteriore email della signora.
“Buongiorno Stefania,
la ringrazio per avermi scritto e mi dispiace non averle potuto rispondere prima di adesso.
Mi dice che lei e suo marito siete molto preoccupati perchè vostra figlia di 14 anni ha dimostrato un interesse che va al di là dell’amicizia per una coetanea.
Due le cose che mi hanno colpito nella sua lettera e che vorrei evidenziarle.
Scrive che l’avete rassicurata sulla vostra reazione e atteggiamento nel caso in cui, in futuro, dovesse scoprire di essere lesbica.
Più giù però scrive che pensate sia troppo presto per un’esperienza così forte.
A me le due cose sembrano in netto contrasto. Se essere lesbica è normale, va bene, sarà amata come se fosse eterosessuale, faccio fatica a capire perchè QUESTA è un’esperienza forte e da evitare a questa età.
Pensate che vivere un’esperienza con un ragazzino a questa età sia altrettanto forte? E se la vostra risposta è negativa, per quale motivo la vostra percezione è differente?
Le giovani generazioni hanno spostato e di molto l’età in cui si ha il primo contatto sessuale e le prime esperienze, arrivando ad avere il primo rapporto sessuale completo anche a 12 anni.
Vista la natura stessa dell’evento si potrebbe pensare che anche questa sia un’esperienza troppo forte, addirittura più traumatica (almeno fisicamente) di un rapporto omosessuale tra donne.
Eppure si tende a favorire questo (il primo) piuttosto che l’altro (il secondo).
Possiamo proteggere i nostri figli anche senza vietar loro di vivere la loro vita, non è impedendo loro di fare esperienza che faremo il loro bene.
Non è impedendo di uscire la sera tardi che eviteremo brutti incontri, non è impedendo di usare il motorino che li preserveremo da incidenti disastrosi. Non è impedendole di frequentare chi vuole che influenzeremo in qualche modo la sua natura.
Ma se sapremo accompagnarli nel loro percorso, facendo sentire loro il nostro sostegno, in qualunque momento e non solo se le loro scelte coincideranno con i nostri desiderata, se sapremo osservarli anche da lontano senza giudicarli e pretendere che siano chi noi vogliamo che siano, se guarderemo loro le spalle lasciandoli liberi di camminare da soli, come quando hanno imparato a farlo la prima volta. Solo se sapranno di potersi fidare di noi si apriranno a noi e ci permetteranno di essere punti di riferimento indispensabili, anche da adulti.
Non fatela sentire sbagliata solo perchè segue il suo cuore: ci penserà l’intero mondo fuori dalla vostra porta e non solo per chi amerà veramente domani.
Le auguro una buona giornata”.
Nella risposta noto due cose alquanto imbarazzanti. La prima è che non ha capito (o non ha letto) quanto è stato detto.
La psicologa ha scritto “Pensate che vivere un’esperienza con un ragazzino a questa età sia altrettanto forte? E se la vostra risposta è negativa, per quale motivo la vostra percezione è differente?”
quando nella lettera era chiaramente scritto:
“Ovviamente noi non la incoraggiamo a frequentare dei ragazzi per forza, anzi le consigliamo di avere amiche e amici e di godersi questi anni di spensieratezza ma lei non sembra cogliere i nostri consigli.”
Cioè è palese che i genitori preferiscano che abbia solo amicizie
Imbarazzante è quanto lei scrive, scandaloso per una dottoressa:
“Le giovani generazioni hanno spostato e di molto l’età in cui si ha il primo contatto sessuale e le prime esperienze, arrivando ad avere il primo rapporto sessuale completo anche a 12 anni.”
Le sembra una cosa giusta? I genitori dovrebbero accettare tutto? Sesso, droga e rock and roll a 12 anni? Non è che se il mondo si sfascia allora bisogna lasciare che i propri figli si sfascino.
La risposta che ha dato a questi genitori è completamente inutile, oltre che imbarazzante.
Lo sa che è anche illegale avere rapporti sotto i 14 anni o non le interessa nulla della legge? Secondo lei le donne poi, che sono più sensibili e potrebbero avere peggiori ripercussioni psicologiche, dovrebbero avere rapporti sessuali in tenera età, magari spinti da amici più grandi?
Non c’è nessun contrasto in ciò che hanno detto, sono genitori bravissimi, in una situazione sicuramente delicata, in cui la figlia va aiutata, ma è giusto che certe esperienza si debbano avere da più grandi, meglio avere solo amici a 12 anni. Meglio che le cose accadano gradualmente. Qualsiasi psicologo sa che lo sviluppo sessuale, così come l’orientamento sessuale e l’identità di genere si evolvono durante tutta l’adolescenza. E un figlio a 12 anni può pensare a tutto tranne che al sesso.
Poi crescendo che faccia le sue scelte, e che abbia sempre i genitori dalla propria parte indipendentemente dal proprio orientamento sessuale. Ma non mi venite a raccontare che una ragazza a 12 anni deve avere esperienze perché è orripilante.
La figlia del mio secondo marito mi ha confessato l’altro giorno di essere lesbica. Separata, con una figlia di 14 anni, ha già avuto una storia con una ragazza per circa 4 anni. Poi è finita. Adesso a Settembre prossimo andrà a convivere con una donna. Io provo un senso di nausea. Non l’accetto.
Provo un senso di schifo.
È orripilante e contro natura. E non mi venite a dire che è una cosa normale, perché non lo è affatto. Sono sconvolta e schifata.
Spero che questa donna possa essere felice nonostante una persona come lei nella sua vita.