Come non lo sanno molti di noi e soprattutto quelli che etichettano l’omosessualità come contro-natura.
Un numero sempre maggiore di ricerche conferma che il comportamento omosessuale è molto diffuso fra gli animali e in certe specie è addirittura la norma. Parliamo di circa 500 specie animali in cui sono stati documentati comportamenti omosessuali (secondo il portale Life-science) compresi corteggiamento, coccole, pratiche sessuali dalla masturbazione all’accoppiamento, fino alla formazione di un legame stabile e monogamo che può durare tutta la vita.
Queste coppie, quando li hanno, allevano i piccoli con grande cura. Di recente è stato pubblicato questo video in cui due pinguini hanno “adottato” un piccolo abbandonato dalla madre naturale. Un esempio naturale di omogenitorialità.
E sono in buona compagnia. Ricordiamo Roy e Silo, due pinguini dello zoo di Central Park che covarono un uovo fecondato, che loro hanno accudito fino a farlo schiudere, diventando “genitori” di una femminuccia chiamata Tango.
Ancora la vicenda di Carlos e Fernando, i due fenicotteri dello zoo di Slimbridge in Inghilterra, “coppia di fatto” già da 6 anni quando fu loro affidato un cucciolo rimasto orfano.
Tra gli animali omosessuali troviamo i maschi delle pecore delle Montagne Rocciose che vivono in vere e proprie società omosessuali, le giraffe, le orche e le balene.
I primati più vicini all’uomo invece, i bonobo, hanno una innata tendenza ai rapporti tra esemplari dello stesso sesso: ad esempio le femmine si accoppiano tra di loro ogni due ore. Anche se gli animali con la maggior frequenza di rapporti omosessuali restano i mastodontici bisonti delle praterie nord americane.
Per chi volesse saperne di più esistono molti libri, prevalentemente in inglese tra i quali il famoso librone di 750 pagine pubblicato nel 1999 da Bruce Bagemihl che ha come titolo Biological Exuberance (Animal Homosexuality and Natural Diversity).