Subito dopo le vacanze di Natale ricevo una email da una ex-paziente che mi racconta di come è stato per lei questo giorno speciale.
Lo fa perchè ha un significato importante: è la prima volta che passa il Natale con la sua famiglia e la compagna Michela. Prima di iniziare il suo percorso insieme a me ogni telefonata era un dramma, tanta rabbia e aggressività, tanto dolore dentro perchè non si sentiva accolta e amata per quello che è.
Adesso mi scrive:
“Ciao Paola,
anzitutto buon anno! Spero che tu stia bene e che abbia iniziato questo nuovo anno alla grande.
Io, se proprio devo essere sincera, alla mezza notte del 31 ho provato nostalgia per questo 2015 che se ne andava e che, per mille ragioni, ha rappresentato l’anno della “svolta”. Sono cambiate tante cose soprattutto negli ultimi mesi , sono cambiata io, e sono cambiati i miei rapporti.
Ma visto che è cambiato tutto in meglio mi è proprio dispiaciuto doverlo salutare questo 2015!
Io ho tanti progetti per la mia vita, ho delle cose in sospeso da fare, alcune piccole, altre grandi, tipo comprare casa, preparare la tournee concertistica del mio terzo concerto, riprendere l’attività nel mio piccolo laboratorio artigiano… ma se devo essere sincera non ho desideri, non c’è nulla che mi manchi, le cose che più desideravo al mondo, almeno finora, le ho realizzate tutte nel 2015.
Ho delle aspirazioni, cose che voglio vedere, fare o imparare, per me o per gli altri, ma di desideri che considero vitali da esaudire davvero non ne ho più. Quelli me li sono presi, o guadagnati o mi sono stati regalati .
Michela fa :”oh!ma non è che dobbiamo morì a breve!? tipo che quando ti si realizzano i sogni è l’ora della fine?“. Lo dice scherzando, ovviamente, ma questo per farti capire come stiamo… Questo Natale è stato magico, mia madre è tornata ad essere la madre che ricordavo prima del mio coming out, è dolce, accogliente, disponibile. Abbiamo dedicato tutti i tre i giorni della nostra pausa natalizia a lei, ci abbiamo passato insieme più tempo possibile, e lo abbiamo fatto sempre con armonia e con ironia, scherzando e ridendo come se fossimo tutti vecchi amici.
Ci siamo addirittura fatte i selfie col cellulare di Michela!
Le ho viste parlarsi e ridere insieme per la prima volta come non le avevo viste mai. E’ stato magico, non c’è un’altra parola per descriverlo, dovrei inventartela…
Ora tieniti forte sulla sedia, perchè questa è proprio la notizia bomba: Ha detto a tutti i miei zii e zie (che quando hanno visto Michela hanno pensato fosse la ragazza di mio fratello) “no, no, sta con Francesca!” e quando i miei zii hanno fatto la faccia un pò enigmatica, lei se ne è uscita con un’ espressione come se avesse detto la più grossa delle banalità, tipo che ne so “non ci sono più le mezze stagioni”, e ha detto “Eh!” come a dire “mbè! che c’è di strano!?“.
No vabbè, non te lo dico proprio, dentro di me è partita la standing ovation! Cioè… lei che ha fatto il diavolo a quattro per questa storia se ne stava lì nel bel mezzo del soggiorno a spiegare con tre semplici parole ( sta con Francesca) la più limpida normalità del nostro amore! Non è che lo ha amata, Pà, di più proprio!
Quello che più mi ha colpita in questi giorni trascorsi insieme è che lei non si è semplicemente rassegnata alla realtà dei fatti, come io immaginavo, lei è proprio tranquilla in merito alla faccenda. Non ha fatto buon viso a cattivo gioco…sembra proprio serena e quieta, oserei dire che è contenta… A me sembra ancora un miracolo se me lo chiedi…
Ora ci sentiamo al telefono tutti i giorni, sono sempre io a chiamarla quando esco dal lavoro prima di cena e ci facciamo un reciproco breve diario della giornata, e anche la tristezza si è dipanata forse perchè adesso la sento vicina più che mai.
Il suo biglietto di auguri per Natale è stato “Che la vita vi sorrida sempre!” che è ben diverso da “Spero che il tempo vi dia ragione” che scrisse al nostro matrimonio e il suo umore non è cambiato nemmeno davanti alle rimostranze di mio fratello.
Mi ha raccontato ridendo, come a prenderlo in giro, che lui è molto dispiaciuto del fatto che non avrà mai un cognato nè dei cuginetti per i suoi figli, gli faceva il verso per telefono “Ma a te ti sembra normale che io non avrò mai un cognato e i miei figli non avranno mai dei cugini?, ma lo faceva ridicolizzando lui che ancora si poneva il problema.
Forse vivendoci un pò di più ha capito quanto siamo felici insieme, o forse è tutto merito tuo che cambiando me hai cambiato lei.
Se guardo indietro vedo tanta sofferenza, ma se guardo avanti vedo un cielo senza nuvole. “Col cuore nello zucchero” c’è scritto sul mio contatto whatsup, e non saprei spiegarlo meglio.
Grazie!
Francesca